ÈVIA

KRYA VRYSI

2009 08 Kria Vrisi

Un altro posto scoperto per caso, durante il nostro primo viaggio in Grecia nel 2009, è questa spiaggia incantata sull’incantevole isola di Èvia. Ci siamo tornati innumerevoli altre volte ed è uno dei posti dove abbiamo passato più notti nella solitudine quasi assoluta. Paesaggio davvero unico fatto di una lunga duna cosparsa di profumatissimi gigli di mare, la spiaggia di Krya Vrysi è allineata su un piccolo golfo, chiuso a sud da una alta scogliera con faraglioni, a nord da una più bassa, formata da una evidente colata lavica, caratterizzata dalla presenza di un di un piccolo arco che porta ad una successiva minuscola baia.

2013 12 Kria Vrisi

Sulla collina a sud, a picco sull’Egeo, sorgeva la nobile città di Kìrinthos (Cerinto), una delle sette città stato di Èvia, fondata nella prima metà del secondo millennio a.C, citata in Iliade e distrutta da Atene quando, nel V secolo a.C., si rifiutò di pagare il tributo alla lega delio-attica. La lunga spiaggia è di sabbia e ciottoli, portati dai due fiumi che attraversano la stretta pianura ai piedi delle attuali Mandoudi e Kìrinthos.

2015 09 Kria Vrisi

Il suo nome significa “sorgente fredda”, ed in effetti l’acqua non vi manca. A ridosso del minuscolo paese senza nome, ma con due taverne, una ampia distesa di campi coltivati. È uno dei posti più tranquilli che abbiamo frequentato in questi anni di Grecia, forse perché c’è quasi sempre vento e mare mosso. In particolare il vento: ma, se non ci fosse, questo posto sarebbe del tutto invivibile perché non c’è un filo d’ombra. Giorno e notte ti accompagna soltanto la canzone del mare, che non cessa mai.

2017 07 Kria Vrisi

Abbondanti docce da spiaggia e un paio di fontanelle completano il quadro positivo, mentre quello negativo è dato dall’eccessiva presenza di rifiuti di plastica abbandonati anche nei campi di gigli; la situazione è un po’ migliorata nel 2017. Lungo il chilometro circa di sterrato che delimita la spiaggia, due kantine e una pittoresca taverna in riva al mare, accessibile attraversando il fiume a guado o con un traballante ponticello di assi. Vi si arriva percorrendo una strada tra i campi, ben segnalata lungo la statale 77 Chalkida-Edipsòs.

KAVOS LIHADAS

2013 14 Kavos Lihadas

La nostra collezione di fari greci prese l’avvio nel 2013, con il piccolo faro collocato sull’estrema punta nord occidentale di Èvia, chiamato Faros Vasilina. Il faro, come tutti gli altri che abbiamo finora incontrato sul nostro cammino, è abitato in estate da ufficiali della Marina Militare Ellenica, che vi possono passare un periodo di vacanza al mare con la famiglia, pagando un minimo affitto e dando in cambio il servizio di presidio. La particolarità di questo faro è che si trova praticamente al livello del mare, ed è perciò molto ambito. Noi abbiamo avuto il privilegio di poter sostare per la notte immediatamente a ridosso della zona militare, e poter fare il bagno nella bellissima spiaggia di piccoli ciottoli all’interno della recinzione.

2013 15 Faros Vasilinas

Ovviamente lì al faro non c’è né doccia né acqua, a meno di farsi ospitare dai residenti. La scoperta di questo luogo molto fascinoso è legata a una lunga passeggiata sullo sterrato che si snoda seguendo la costa una volta superato il piccolo agglomerato di Kavos Lihadas lasciandosi a destra la provinciale che sale verso Lihada, facendo pausa a circa metà strada nei pressi della chiesetta di Agìa Sotira. Il lungomare di Kavos Lihadas è un rettilineo asfaltato e ombreggiato da eucalipti, con vista sul tramonto. Poche case e un bar dall’evocativo nome “Àhinos”, cioè riccio: e infatti di gusci di ricci ne abbiamo trovati a decine. Qualche spiazzo erboso tra l’asfalto e la sabbia; in uno di questi abbiamo parcheggiato comodamente il camper entrambe le volte che vi abbiamo sostato.

2015 11 Kavos Lihadas

Il luogo è molto tranquillo e solitario, nonostante la vicinanza con Àgios Georgios, paesone pieno di taverne, negozietti e seconde case, benzinaio e supermercato. Diversamente da altri lungomare, non è dotato di fontana né doccia; ma ce la siamo cavata lo stesso, anche perché la doccia e l’acqua ci sono state offerte dalla gentilissima proprietaria di una bella casetta sul lungomare. Anche il personale del bar Àhinos è molto cordiale e gentile, e come in gran parte dei lungomare ellenici oltre alle bevande imbandisce piatti tradizionali e ricche insalate. La passeggiata al faro, circa 4 km, è lunga ma non faticosa, e di grande bellezza. Ogni tanto si incontrano casette circondate dal verde, abitate da persone molto cordiali e premurose.

ÌLIA

2013 13 Ilia

Anche questo piccolo centro schiacciato tra il mare e la montagna è stato scoperto per caso durante una tappa di trasferimento. Dalla provinciale Limni-Edipsòs vediamo questa fila di case allineate lungo una strada che costeggia il mare, e pensiamo che sia un buon posto per un bagnetto e un caffè nelle ore caldissime. Pur essendo in pieno sole e praticamente senza alberi, questo lungomare ci ha preso, e siamo rimasti una notte la prima volta e due la seconda, piazzando il camper all’ombra di due grandi platani, praticamente gli unici alberi di alto fusto della cittadina, nelle immediate vicinanze di ben quattro panchine.

2015 10 Ilia

La piccolissima località turistica dispone di quattro taverne, tre bar, un bellissimo albergo e un numero incredibile di domazie fronte mare, oltre a un minimarket ben fornito. Molto frequentata da nonne e nonni, non mancano i pescatori professionali e qualche agrotikò. Il mare è limpido e pulito come ovunque a Èvia, e si può fare il bagno nelle immediate vicinanze di una sorgente di acqua ferruginosa caldissima, molto piacevole. Lungo il km circa di spiaggia, vi sono almeno dieci docce di acqua freddissima, e al nuovo porticciolo un paio di comode panchine.

MOURTERÌ

2013 08 Mourterì

Costa sud est di Èvia. Una decina di km dopo Aliveri, a Lèpoura, si lascia la provinciale 44 e si prosegue verso nord in direzioni Kimi. Entrando nell’abitato di Orio c’è una stradina a destra, con la classica indicazione “Paralìa”. Si supera un villaggio e ci si inoltra tra campi coltivati e boscaglia seguendo il corso di un torrente, finché si arriva a questo lungomare alberato, dotato di docce, fontana, panchine. Strada bianca, posto tranquillissimo con poche casette e un paio di taverne. Niente negozi. La spiaggia è mista di sabbia e ciottoli, ma quando andammo noi c’era molto vento e maltempo, perciò niente bagno. La strada prosegue sulla sinistra della foce, seguendo la riva del mare e le scogliere. Interessante passeggiata fino a un piccolo monastero, probabilmente una dependance del più importante Moni Mantzari, raggiungibile con mulattiera o più comodamente con una carrozzabile che si dirama dalla provinciale all’altezza di Mesonìsi.

MARMÀRI

2013 09 Marmari

Scendendo verso sud sulla provinciale 44, che viaggia altissima sul mare e in qualche punto ne permette la vista sia a oriente sia a occidente, verso il tramonto è necessario decidere una sosta, e prima di arrivare a Kàrystos facciamo deviazione a destra. Una serie di tornanti ed ecco il paesone di Marmari. Da qui parte una linea di traghetti per Rafina, praticamente un sobborgo di Atene. Il centro è ricco di negozi e taverne, ed anche il parcheggio nella zona del porto potrebbe essere agevole, ma noi scegliamo di superare l’abitato e troviamo un bel lungomare alberato, fermandoci in prossimità di un piccolo bar con spiaggia attrezzata. Bella passeggiata verso il villaggio di Fìgia, superando un insediamento di villette a schiera ben inserito nel paesaggio. Mare limpido, spiaggia di piccoli ciottoli e sabbia, gente accogliente e premurosa.

AGHIA PARASKEVÈ (Kàrystos)

La più meridionale delle città eviote, nota fin dai tempi omerici, è un paesone fitto di case a ridosso del porto, con ampi spazi verdi in prossimità del mare, ma a prima vista molto trafficata e di conseguenza poco accogliente per un camperista edonista. Dopo la sosta a Marmari ci eravamo spinti fino a Bouros, una piccolissima spiaggia ai piedi della penisola che chiude a est il golfo di Kàrystos, con quattro case e un gigantesco albergo abbandonato. Esploriamo lo sterrato che prosegue probabilmente fino al faro di Àghioi, ma lo troviamo del tutto impraticabile. Tornati a Kàrystos superiamo la città e seguiamo la costa bassa a destra del porto, ma c’è poco da studiare: niente docce, niente acqua, pochi alberi. Che fare? Andiamo avanti, o meglio indietro, seguendo la strada costiera, incontrando ed esplorando un paio di spiagge deserte e senza servizi.

2013 10 Karistos Aghia Paraskevì

Il paesaggio si fa sempre più lunare, e di colpo ci troviamo in un dedalo di strade che evidentemente dovevano servire una lottizzazione che poi non c’è stata. Il mare ha un aspetto bellissimo, le rare spiagge di sabbia finiscono immediatamente su fondali rocciosi. Ma siamo assolutamente soli in questo scenario da film di fantascienza. Un cartello “Paralìa” ci induce a proseguire, ed infatti raggiungiamo il parcheggio di una kantina su una baia. Chiediamo di restare per la notte, ci viene concesso. Mare di indescrivibile bellezza. Appena spento il motore della cantina e andati via i gestori, il silenzio e il buio più totali. Interessante passeggiata alla baia successiva, sovrastata da una chiesa piccola ma molto ben tenuta; subito dopo, un curioso promontorio a T e alcuni scogli segnano l’apice del margine ovest del golfo di Kàristos.

NEOS PYRGOS

2017 05 Neos Pyrgos

Alla nostra quarta visita di Èvia, arrivati attraverso il traghetto da Glyfa, dopo aver attraversato Agiòkampos svoltiamo a sinistra in modo da esplorare la costa nord, così potremo finalmente averla girata tutta in lungo e in largo. Bucato il primo e il secondo incrocio, al terzo svoltiamo a sinistra verso il mare. Superiamo un piccolo gruppo di case con un porticciolo, dopo un km arriviamo in questo centro di casette e piccoli condomini a due/tre piani, abitazioni disposte secondo una pianificazione regolare, grande piazza con chiesa al centro della zona evidentemente edificata tra gli anni ’60 e ’70 con chiara destinazione turistica. Tre o quattro supermercati, alcune taverne, bar da spiaggia con ombrelloni e sdraio. Fermiamo in prossimità di una piccola pineta, evidentemente artificiale, una sorta di giardino con un vialetto in cemento che porta alla spiaggia, contornato da un bel roseto. La spiaggia libera è pulita, attrezzata con panchine e tavoli, doccia e fontana. Mare pulito, subito profondo, riva di piccoli ciottoli e sabbia.

PEFKÌ

2017 06 Pefki

Da Neos Pyrgos, seguendo verso nord-est la statale 77, si supera l’intricato centro di Istiéa, e dopo circa quindici km tra campi e uliveti, si svolta a sinistra, verso il porticciolo di Pefkì. In origine villaggio di pescatori, è diventato nel tempo un attrezzatissimo luogo di richiamo della balneazione di massa, con un lungomare attrezzato ricco di negozietti e soprattutto taverne di tutti i tipi e per tutti i gusti. La strada prosegue tra i campi in direzione est, e dopo un paio di km finisce in uno sterrato contro un promontorio. Pochissime case, un bar, un ristorante, un luna-park abbandonato. La riva sassosa è ben battuta, e c’è dunque possibilità di transito e di parcheggio. Sosta sotto l’unico platano tra gli alti eucalipti che costeggiano la strada, a cento metri da una doccia piazzata davanti all’unico baretto. Spiaggia di grandi ciottoli, mare subito profondo, acqua pulitissima. Affascinante vista sulle aspre scogliere della riva sud del Pilion. Luogo placido e tranquillo nonostante la vicinanza alla città.

KERASIA

0301 Kerasia
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Estate 2018. Per non farci mancare niente nel nostro quinto ritorno su Evia, sbarcati ad Agiokampos decidiamo stavolta di prendere la 77 verso nord, e arrivati a Istièa seguirla in mezzo alle montagne. Sconsigliata dai più, perché la costiera è molto più bella, l vecchia statale almeno nel primo tratto non è messa proprio benissimo, ma lo spettacolo è assolutamente straordinario. La nostra destinazione sarebbe il mare, siamo qui per questo, ma ci godiamo questa bellissima foresta procedendo a velocità bassissima sperando di trovare uno slargo, uno spiazzo, qualcosa per fermarci. La fortuna aiuta gli audaci, superiamo un bivio ben segnalato verso uno dei tanti monasteri o chiese, e la decisione è presa: facciamo dietrofront, prendiamo questa stradina evidentemente battuta solo da mezzi agricoli e dopo pochi minuti troviamo uno slargo adatto con un angolo all’ombra. L’altimetro dice 820 metri. Passeggiamo tra i boschi e i prati. Due km più avanti lungo la strada c’è una costruzione molto in ordine, sembra una fattoria o un agriturismo, ma non c’è traccia di presenza umana. Nello spiazzo, dove si notano segni di pneumatici di trattore, niente acqua né servizi, ovviamente; ma impareggiabili le ore pomeridiane a cazzeggiare sotto un pino, la vista delle arnie in fondo alla conca, il suono dei campanacci e dei belati di pecore invisibili. E una splendida alba ricca di rugiada e di frescura.

PARALÌA PILI

0501 Paralìa Pili

Lasciata Krya Vrysi, seguiamo la 77 verso sud. A Prokopi svoltiamo a destra e ci inoltriamo su una strada bellissima nuova di zecca, che dopo circa 10 km finisce praticamente nel nulla. Un bivio a sinistra ci manda su una strettoia, superiamo l’abitato di Pili e dopo un paio di km siamo alla Paralìa. Una baia circondata da altissime scogliere, chiusa da un porto evidentemente rinnovato di recente, ricca di taverne e bar e alberghi, ampi parcheggi, un paio di spiagge attrezzate, i resti di un ex-campeggio abbastanza alberato. Evitiamo di infilarci nello sterrato e stiamo sulla larga strada che porta fuori dall’abitato. Spiaggia di sabbia e ciottoli, mare subito profondo, doccia e fontanella. Abbastanza tranquillo e pulito, un po’ affollato nella zona degli alberghi. Pili paese è un posto abbastanza caratteristico, anche se non mancano gli spunti di urbanizzazione per seconde case.

PARALÌA MAKRIGIALOS (Vlahià)

0601 Vlakià

Attratti dalle fantasmagoriche descrizioni di un sito, da Pili ci sobbarchiamo 15 km a una media di 20 all’ora su una strada stretta e in molti punti sconnessa per le frane ma in vista di un fantastico panorama sul mare, di incredibile bellezza. Il nostro obiettivo è una spiaggia ai piedi dell’abitato di Vlahià, paesino in quota che attraversiamo praticamente strisciando gli specchietti sui muri delle case. Arrivati al mare, troviamo posto a ridosso di una recinzione che delimita un campeggio evidentemente in disuso, con il blocco servizi vandalizzato ma comunque pieno di tende di ogni tipo e dimensione. La spiaggia, di sabbia e ciottoli, è abbastanza ampia e tenuta in buon ordine, e finisce sia a nord che a sud in una bella scogliera, che dicono sia rifugio di foche. Il mare è pulito, intorno al parcheggio ci sono un paio di bar e una kantina, personale gentile e tranquillo. Niente acqua, le docce da spiaggia ci sono ma non funzionano. Tipici contrasti tra il nuovo molto in ordine e il vecchio desolato. Se non si va non si vede, ma non rifarei tutta quella strada per tornarci.

PARALÌA HILIADÒU

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0701 Hiliadou

Viceversa, a Paralìa Hiliadòu ci tornerei. Vale assolutamente il viaggio anche se, come spesso succede girando su Evia, la strada è nuova di zecca, ma è difficile imboccarla perché i cartelli che la segnalano sono distrutti o del tutto mancanti. Ma andiamo in ordine. Scendendo da Prokopi, e seguendo la 77 si continua ad attraversare per il lungo la parte nord di Evia, fino al paesone di Nea Artaki. In centro paese un minuscolo incrocio, di fronte sulla sinistra un vecchio ristorante dall’aria un po’ dimessa, ti infili lì in una stradina stretta e dopo un centinaio di metri niente più macchine in doppia sosta e alè, parte sul serio la statale Artakis-Kimis. Che si porta velocemente in quota raggiungendo dopo una trentina di km la tipica località di Stenì Dirfyos, sul versante occidentale del massiccio omonimo; e poi un’altra dozzina di tornanti in ripida salita e finalmente il passo (in greco Dasos Stenis), a 1180 m di quota. Dopo un paio di km in discesa, all’altezza delle chiesetta di Agia Marina, la statale prosegue a destra inoltrandosi nella montagna, e noi invece ci dirigiamo a  sinistra scendendo verso il mare. La strada è diventata stretta e ripida, si passano un paio di villaggi in mezzo a campi coltivati sistemati su arditi muretti a secco. Ci vanno altri 25 km di curve e tornanti e finalmente un corto rettilineo in piano e sbuchi sull’Egeo. Prima sistemazione una specie di parcheggio sterrato vicino a una delle uscite dalla spiaggia, a portata di doccia.

La vista è incantevole, il mare è punteggiato da qualche isolotto, ma la cosa incredibile è questo lungomare attrezzato con diverse docce, senza l’ombra di un albero, fittamente edificato lato terra, bar e taverne, un negozio, ampia spiaggia di sabbia e piccoli ciottoli.

0702 Hiliadou

Lì a picco alle tue spalle, questa montagna aspra che supera i 1800 metri, bianchissima di roccia, uno scenario quasi dolomitico. Facciamo un rapido giro per orientarci meglio. Ma il sole picchia forte, la sabbia è rovente. Una veloce esplorazione nei paraggi, e decidiamo di sistemarci in uno spiazzo in piano in mezzo al boschetto che costeggia la strada, a circa duecento metri dal mare. Verso sera esploriamo la riva, scoprendo grotte e insenature di grande bellezza. Il paesino in sé, se tale lo possiamo definire, offre ben poco, e diversamente dalla maggior parte dei luoghi grandi e piccoli in Grecia non ha nemmeno un forno. Ma nel caso di Hiliadòu questo conta poco.

0703 Hiliadou

Da Hiliadòu a Kimi, altri 50 km mozzafiato nello scenario tra terra cielo e mare del massiccio del Dirfi. Piccola sosta per guardarci indietro quando la strada raggiunge i 600 m di altitudine e gira intorno al capo. Poi di nuovo a capofitto verso il versante est di Evia, che già conosciamo.

PARALÌA KYMIS

Gli abitanti di Evia distinguono la verdeggiante parte Nord (Vorìa) dalla arida parte Sud (Notia). Kimi è sistemata in posizione strategica sul promontorio che segna il confine tra questi due ambienti molto diversi tra loro. Nominata fin dal secondo millennio a.C., aveva un porto e era una delle città preminenti di Evia, insieme a Calcide e ad Eretria, anche se la esatta localizzazione è ancora incerta. A circa 4 km dal centro, edificato nella sua forma attuale nell’800, si trovano il porto nuovo e la spiaggia, appunto Paralìa Kymis.

0801 Paralìa Kymis

La discesa al mare è composta da 52 tra curve e tornanti. Superiamo l’abitato stretto tra le banchine del porto e la montagna, e arrivati all’ingresso del porto svoltiamo verso nord, seguendo una stretta viuzza punteggiata di taverne che finisce in un parcheggio sterrato. Da qui, si arriva a una spiaggetta di sabbia fine, che a sua volta confluisce in un bar fronte mare con muretti di cemento, modello Croazia. Anche stavolta scegliamo di starcene un po’ per conto nostro, un centinaio di metri prima del parcheggio, dove la strada si appoggia su basse scogliere levigate dalle onde. Nonostante la forte presenza umana l’acqua è limpidissima. Il paese, ricco di negozi bar e taverne, è a meno di un km e merita una piacevole visita, arricchita dal profumo della tiropita appena sfornata.

AHLADI

Scoperta nel 2019, la spiaggia di Ahladi si raggiunge seguendo la solita statale 77 da Halkida a Edipsos. Salendo da Kirinthos e da Agia Anna (paese), poco prima dell’incrocio tra la Statale e la nuova strada costiera, l’incrocio, ben segnalato, è sulla destra negli immediati pressi di un distributore Eko. Come sempre, la provinciale scende per un paio di km attraverso un paesaggio di boschi di pini e platani, inframmezzati da rari uliveti e pascoli, e diventa abbastanza stretta nell’attraversamento del centro abitato.

093

Ancora cinque km circa di curve e tornanti, ed eccoci alla spiaggia, che sulle mappe è indicata come Frangaki. Abbiamo parcheggiato sullo sterrato, sotto un grandissimo e ombroso platano, e dopo una rapida ispezione al lungomare abbiamo deciso di stabilirci lì, lontano dalla paralìa attrezzata e dai (pochi) bar taverne e negozi del paese. Luogo molto tranquillo, spiaggia di sabbia e piccoli ciottoli, mare limpidissimo. Doccia e fontana sulla spiaggia libera, molte residenze sulla passeggiata lungomare che verso sud finisce contro una bella scogliera, e verso nord lascia la spiaggia per inoltrarsi tra i campi e i boschi. Come sempre, nessun impiccio da parte dei locali. Ottima la cucina casalinga della Taverna Dadami (Νταντάμη).

NISIÒTISSA

Costeggiata nel 2020, scoperta nel 2022, la spiaggia di Nisiòtissa è una bella e tranquilla sistemazione a pochissimi km dal porto di Agiokampos. Una volta sbarcati, fatto il km di rettilineo verso la statale 77, si gira a sinistra in direzione Istiaia. Dopo 600 m altra svolta a sinistra in direzione Neos Pyrgos e Oreì.  Ancora 1 km circa e l’ampio piazzale è lì da ammirare. A poco distanza dalla riva, un isolotto sovrastato dai ruderi di una torre di segnalazione. Bella la vista sullo stretto di Artemisio, che in questo punto non supera i tre km di larghezza, bella la passeggiata in cima alla collina che a ovest sovrasta la baia. Proseguendo dalla collina si può poi continuare a costeggiare il mare fino ad Agiokampos, che si può facilmente raggiungere in poco più di mezz’ora a piedi.

Un ampio viale sterrato divide la riva del mare, limpidissimo, da un grandissimo prato circondato da pini e palme. Noi abbiamo preferito sistemarci sul prato, a una certa distanza dal beach bar, peraltro molto discreto perché, diversamente da altri, all’imbrunire smette di far musica (peggio: rumore). Lo spazio è tanto, docce e fontane e panchine non mancano. Spiaggia di piccoli ciottoli, mare subito profondo, acqua limpidissima. Pochissime le abitazioni nei paraggi. Il nucleo abitato più vicino (Neos Pyrgos, vedi sopra) con le sue taverne, bar e negozi, è a circa 3 km.

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