RATZAKLÌ
Sbarcati a Potos, seguiamo la strada costiera verso sud, ma lo spazio è poco e nessun sito ci sembra adatto alla sosta. Superata Skala, la strada si alza e si allontana dalla costa, e all’altezza di Ratzaklì ormai scende la notte, e il mare si intravede laggiù verso il tramonto. La prima a destra scivola a picco verso il mare, manovre ardite con il Mizar sperando di non incrociare nessuno in salita e finalmente ci siamo. Uno stretto sterrato in mezzo al nulla, ma il mare è lì bellissimo a portata di mano. Finalmente uno spiazzo, accostiamo e ci tuffiamo nell’acqua color smeraldo, fondo di roccia levigata. Niente illuminazione, silenzio immenso. Al mattino, proseguiamo e scopriamo che la prima a destra era in realtà la seconda, e che la strada che stiamo facendo per tornare sulla principale è molto più bella e larga di quella che avevamo fatto la sera prima.
AGIA EUFIMIA
Cefalonia è un’isola bellissima, e la percorriamo in lungo e in largo, rischiando anche il secondo giorno di arrivare a tarda notte senza una sistemazione adeguata, così poco prima del tramonto ci dirigiamo verso Agìa Eufimìa, un bel paesone sul lato nord del golfo di Sami. Strada costiera molto bella, con minuscole spiaggette di sassi e roccia in corrispondenza del corso di torrenti. Scende ancora la notte, siamo attratti da uno slargo, da cui scende a mare una scaletta in cemento e pietra, spiaggia di sassolini bianchissimi che sfrutteremo il mattino dopo per scivolare in un’acqua smeraldina e profonda.
LIXOURI

A settembre del 2025 siamo tornati a Cefalonia. Dopo un lungo andirivieni in cerca di una sistemazione, abbiamo raggiunto un ampio parcheggio verso la fine dell’abitato, a ridosso della spiaggia. Nessun divieto, abbiamo parcheggiato su un tratto di sterrato a limite del prato che degrada verso la riva. Mare bello, doccia e spogliatoio a disposizione della spiaggia libera, un piccolo beach bar. Tutto molto tranquillo – forse perché fuori stagione. Di notte un po’ di fastidio per lo scorrazzare di motorini.


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