KYLLINI
Piccolo centro dell’Èlide, nel Peloponneso, famoso perché Kazantzakis vi dedica alcune bellissime pagine dei suoi diari di viaggio. Eravamo già stati qui nel 2009, per imbarcarci verso Cefalonia: pernottato a Elàia sul confine con la Messinìa, poi una puntata a Loutra Kyllinis e a Kastro Kyllinis, arrivando al porto giusto in tempo per l’imbarco, e perciò non avevamo esplorato il sito. Nel 2016 Kyllini è nostro primo luogo di campeggio, consigliabile per chi sbarca tardi a Patrasso e deve proseguire in Peloponneso o imbarcarsi per le isole Ionie, perché è un posto tranquillo e poco affollato. Superato il porto (lasciare sulla destra la struttura della biglietteria), si attraversa l’agorà ed ecco il lungomare attrezzato con ampi parcheggi e marciapiedi, illuminatissimo tutta la notte. Molti cestini e bidoni sulla strada, e anche sulla riva ben curata, dove c’è una parte gestita da un bar da spiaggia, e almeno mezzo chilometro di litorale libero fornito di ombrelloni e sdraio gratis. Docce ogni 100 metri circa. Due o tre ristoranti di bell’aspetto, di cui abbiamo solo potuto apprezzare il profumo non avendo in programma una serata extra. Il mare è basso, la spiaggia di sabbia. La presenza di un fosso di scolo della ricca campagna retrostante produce una proliferazione di alghe, che emanano il loro classico odore salmastro; ma a pochi passi dalla riva l’acqua è fresca e trasparente, e in mare si sta proprio bene. Insomma, spazi ampi e poca gente, a meno di un’ora dall’affollatissima Patrasso. Ottimo posto per fare scorta d’acqua, da qui in poi spiagge belle e facilmente raggiungibili, ma acqua poca.
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