FRANCIA 1

1 LUGLIO 2011

Dopo i primi due viaggi in camper verso la Grecia, mi voglio regalare per i miei 60 anni un lungo tour fino a Finisterre, nell’estremo nord ovest d’Europa, e poi giù fino a Sagres, nell’estremo sud ovest. Entriamo in Francia da Est, dopo aver superato confine con la Svizzera a Iselle, valicato il Sempione e attraversata la Svizzera. Prima destinazione una visita ai cugini di mia madre emigrati quando ero piccolissimo, persone che per un po’ di anni vedevo in estate perché tornavano al paesello e via via scomparse dalla mia vita. Vivono a Saint-Paul-Trois-Chateaux, antica città murata lungo il medio corso del Rodano.

Viaggio placido lungo le belle e ben tenute strade regionali, come la D992 o la D73. Il viaggio è stato più scorrevole del previsto, potremmo fare un giro per Lione ma preferiamo avvicinarci quanto più possibile alla meta. A Valence prendiamo la N7, che lasciamo a Pierrelatte per cercare un posticino tranquillo per la notte. Lo troviamo svoltando a destra alla rotonda del Mc Donalds, e poi subito a sinistra, inoltrandoci tra i campi di girasoli che digradano verso il Rodano. Sosta in uno slargo della stretta strada comunale, nei pressi di un cascinale disabitato utilizzato come deposito.

2 LUGLIO 2011

Prima alba in Francia. Nessun problema con i rari frequentatori dello stabile, acqua a una fontanella nel cortile della casa, che non sfruttiamo. Dietro il filare di pioppi che ci fa ombra, un fosso e un campo di grano appena falciato. Massimo silenzio, massima quiete. Ti chiedi dove siano i contadini che tengono così in ordine queste immense distese di campi. Ci spostiamo verso Saint-Paul-Trois-Chateaux, dove incontriamo i miei parenti francesi, che ci accompagnano in un giro turistico nella loro caratteristica città. Dopo pranzo, lasciamo la casa di Rosetta Cirillo e proseguiamo verso Lapalud e poi giù, fino a Nimes e a Montpellier, seguendo la statale 113 ed evitando l’autostrada.

Le strade della Francia, in generale, sono in ottimo stato e i percorsi ben segnalati. Sosta tattica serale in un deposito di autobus rottamati presso un albergo abbandonato uscendo da Gigean, sempre seguendo le strade regionali. Il posto è comodo e poco trafficato ma ci piace poco, oggi abbiamo fatto solo 170 km e allora dopo il tramonto ci lanciamo con l’intenzione di fermarci a Carcassonne, dove arriviamo all’una dopo mezzanotte. Superata la città, ancora dieci minuti e poi sosta a lato della statale un paio di km prima dell’abitato di Pezens, per la seconda notte in Francia.

3 LUGLIO 2011

Sveglia ridens, sole già alto, e ci accorgiamo che anche stanotte abbiamo praticamente dormito in mezzo ai campi: vigneti a destra e a sinistra, lontano verso est un paese sovrastato da una torre.

Dietro una fitta selva, si intuisce il corso dell’Aude, che dà il nome al dipartimento. Il programma prevede di costeggiare i Pirenei per entrare in Spagna dall’estremo limite nord orientale. facciamo rapidamente colazione, e ci mettiamo di nuovo in pista.

Sosta per acqua alla fontana nella piazza di Pezens, dove fissiamo i primi 1000 km di questo viaggio, che ne prevede ad occhio e croce 6000. La meta di oggi è San Sebastian, in Spagna. Vogliamo evitare Toulouse, che ricordiamo molto trafficata, e decidiamo di accostarci ulteriormente ai Pirenei in direzione di Biarritz. Perciò a Villefranche-de-Lauragais lasciamo la 113 e ci infiliamo di nuovo tra i girasoli. Breve sosta a Saint-Sulpice-sur-Lèze, più che altro per capire se stiamo andando nella direzione voluta.

Altra sosta, ben più lunga, a Saint-Martory, un bel paesone sulla Garonne, con un ampio parcheggio gratuito dotato di acqua e servizi, dove restiamo un paio d’ore per mangiare e sgranchirci le gambe. Km non ne abbiamo fatti tanti, si viaggia a buon ritmo e il paesaggio bisogna saperselo godere, perché la Francia agricola è veramente spettacolare. Ma si fa tardi, vorremmo trovare anche il tempo di visitare Biarritz e decidiamo di fare qualche centinaio di km in autostrada. Che prendiamo a Tarbes, dopo aver fatto gasolio.

Alle cinque della sera siamo a Biarritz, il mare! L’Atlantico! Scegliamo un posto in fondo alla città, dove c’è una bellissima e curata passeggiata lungomare attrezzata con servizi e spogliatoi in muratura, che finisce in uno spiazzo ai piedi di un roccione sovrastato da un edificio che ci ricorda i paesi della costa bretone e normanna. Molte onde, ma non demordo e faccio il bagno in un’acqua freddissima. La pagherò dopo qualche giorno in Portogallo, ma intanto mi godo questa lunga pausa in un paesaggio che ho sempre amato. Lasciamo Biarritz alle sette. Il confine con la Spagna è a meno di 30 km, strada larga ma molto trafficata.

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