FRANCIA 2

18 LUGLIO 2011

Verso le 18 entriamo in Francia dal sud, dal valico di Le Perthus. Attraversiamo Le Boulou, graziosa cittadina con una chiara vocazione turistica anche se il mare è abbastanza distante. Ma poiché è ancora chiaro, e la strada da fare è ancora tanta, non ci facciamo sedurre, e decidiamo di lasciarci alle spalle Perpignan e da qui spostarci verso le spiagge. Seguendo la statale 9, ci troviamo a costeggiare una laguna. A La Palme seguiamo la linea di cosa e arriviamo a Port-la-Nouvelle.

Qui c’è un spiaggia lunghissima e larghissima, proprio come piace a noi, a cui si accede con una certa facilità. Peccato che è vietata la sosta notturna, e alle 21:00 ci rimettiamo in pista, spingendoci verso nord. Scende ancora una volta rapidissima la notte. Km oggi quasi 500, e niente da fare, un paio di tentativi sulla prima a destra ci fanno finire in stretti imbuti e ci riportiamo sulla statale. Alla peggio, potremo sempre parcheggiare in una piazzola, la nazionale è molto larga e scorrevole, e poco trafficata. Ma il camperista edonista non si arrende. Superata Narbonne, decidiamo di seguire l’indicazione “plage”, percorrendo una strada stretta e tortuosa, che attraversa vigne e pinete di cui però non riusciamo a godere l’incanto.

Raggiungiamo l’affollatissimo paesone di Saint-Pierre la Mer, un traffico incredibile vista l’ora e ovviamente nessuna possibilità di piazzare il camper. Svoltiamo verso sud, e finalmente al fioco lume dei lampioni arancioni ecco una piccolissima area per la notte a Narbonne Plage, di fronte al porticciolo. Il paese è steso ai piedi di una bassa falesia, sul confine nord di una laguna. Inizia così la nostra terza notte in Francia, la diciottesima di questo viaggio.

19 LUGLIO 2011

Sveglia presto. Rari passanti con giubbino Moncler, pochissime vetture, le barche qui davanti dondolano al vento, e fuori fa davvero freddo. Provo a fare due passi, ma mi arrendo, anche se il posto ha un suo perché. In ogni caso, dobbiamo assolutamente rientrare, e non abbiamo il tempo per dedicarci un po’ di più a questo territorio. Si parte, recuperando la nazionale a Fleury. Il tempo non promette nulla di buono, siamo anche a corto di gasolio e ci facciamo impiccare da un benzinaio a Beziers. Scorre intorno al Mizar un paesaggio noto, la dolcissima campagna francese. Sempre sulla nazionale, superiamo Montpellier, e dopo una piccola sosta a Saint-Aunès decidiamo di fermarci nel parcheggio di una specie di agriturismo nei pressi di Marguerittes. Cibo locale (caro), un rapido spuntino e poi di nuovo in marcia, verso Avignone.

Valence 6000 km

Ci dispiace non avere il tempo per visitare questa città, e avanti al galoppo nella valle del Rodano, fino a Valence. Superata la periferia, la N8 diventa circonvallazione a 4 corsie, e giriamo i 6000 km senza nemmeno accostare per una foto. Sono ormai le 18:30, e siamo in viaggio da quasi 10 ore. Decisione tattica: da qui, anche se è cara, prendiamo l’autostrada, seguendo la bella valle dell’Isère. C’è vento, e non fa per niente caldo. Anzi, piove e c’è freddo. Scorrono veloci i caselli e le uscite della A48, della A43 e della A41. Verso le sette e mezza ci fermiamo a rifocillarci velocemente nell’area di St. Marcelin. Ancora un paio d’ore a una media che il Mizar non conosceva da quasi tre settimane, e sosta per la notte nell’area di servizio di La Ripaille, nel bel mezzo delle Alpi.

20 LUGLIO 2011

Nonostante il freddo e la pioggia, ci svegliamo molto attivi. La Svizzera è qui a due passi, aria di casa. L’area è accogliente e spaziosa, incorniciata dal paesaggio alpino. Fatto il pieno, si riparte a manetta.

Entreremo in Italia attraverso il Sempione dopo circa tre ore di autostrada elvetica e un’oretta di statale. A casa, una ripulita al Mizar dopo 6611 km, e pronti per una nuova avventura.

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