1. DA CASA A SAINT-PIERRE-EN-PORT

17 APRILE 2014

Ci si sveglia molto presto, ormai la preparazione dei nostri viaggi si svolge in automatico e alle 8:30 abbiamo fatto tutto e siamo pronti a muovere. Bollino comprato ieri all’ACI, passiamo la solita dogana di Piaggio Valmara e superata Locarno ci dirigiamo decisi verso il Gottardo. L’obiettivo è infatti la Francia del Nord-Est, e troviamo più conveniente questo percorso lungo la A2 fino a Basilea, e da qui in Francia per strade statali fino a Troyes, individuata come prima tappa. L’ipotesi è poi di aggirare Parigi passando da Reims, e puntare a Calais.

Alle 11:30, valicate le Alpi, sosta tattica nella Rastplatz di Erstfeld, carina e confortevole. Rivediamo in parte il programma iniziale, cedendo alla tentazione di unire storia e arte e fare un pellegrinaggio ai siti dei pittori impressionisti, optando per la Côte d’Albâtre e l’estuario della Senna.

Alle 14:30 attraversiamo il Reno a Basilea ed entriamo in Francia a Saint Louis. Da qui puntiamo a nord ovest seguendo la N66 ma a Cernay facciamo un’altra sosta tattica per un caffè e per fare il punto sulla carta. Fin qui è stato facile, praticamente tutta autostrada; le strade francesi sono molto belle e le indicazioni abbondanti e precise, ma è il caso di orientarci un po’ meglio. Infatti, cambiamo pista e cerchiamo di portarci verso la N19. Attraversiamo la fantastica regione della Champagne-Ardenne, la nazionale è ampia e scorrevole, immersa nei campi di ravizzone e grano, e nei vigneti. Rarissimi gli attraversamenti di paese. A Fayl-Billot, memori di qualche difficoltà per fare rifornimento in Francia, ci infiliamo da un benzinaio. Si sta facendo notte. A Troyes mancano ancora almeno 180 km. Una rapida intuizione ci fa optare per uno stop notturno a Colombey-les-Deux-Églises, città dell’Haute Marne luogo di residenza e di sepoltura di Charles De Gaulle.

 

 

Alle otto di sera il motore tace nell’ampio parcheggio del Memorial Charles De Gaulle, dove siamo praticamente soli. Niente acqua né servizi.

Km da casa 590, circa dodici ore di viaggio. Mirella ha guidato incessantemente, unico inghippo una lunga coda per incidente poco prima di Basilea. Viaggio attraverso paesaggi nuovi e inconsueti, bellissimo ad esempio il tratto di autostrada svizzera sul lago di Lucerna. Non ho fatto altro che guardarmi attorno, riempire gli occhi e il cuore con la strada e i paesaggi che scorrono dai finestrini del Dinghy. Tutto molto pacato. Cena e passeggiata nei viottoli del Memoriale. Il paese sembra già assopito.

18 APRILE 2014

Svegli abbastanza presto, non ci facciamo mancare una visita al paesello disteso in mezzo ai campi, e una sosta nel bellissimo “Comptoir de Martine” sulla piazza della chiesa, che oltre al bar offre una ricca scelta di simpatiche cianfrusaglie. Non resistiamo, così come cediamo anche alla tentazione del profumo della vicina boulangerie. Un ottimo inizio di giornata. Partiamo verso le dieci e mezza.

La scelta di fermarci per la notte a Colombey-les-Deux-Églises si rivela strategica, perché entrare e parcheggiare a Troyes è stata una vera impresa. Ma alla fine chi la dura la vince, e verso mezzogiorno ci sistemiamo in pieno centro, parcheggio a pagamento per tre ore, 1 euro e 50. Pranzo in camper, poi visita approfondita del centro storico di questa antichissima e nobile città. Molto bello e interessante, e pieno di affascinanti negozietti.

 

 

Alle 15:20 lasciamo Troyes con l’intenzione di superare Parigi, e portarci per la notte a Giverny. Seguiremo sempre le statali o le dipartimentali. Il nostro piano deve fare i conti con il traffico, che avvicinandoci alla capitale diventa sempre più intenso. Oltretutto oggi è Venerdì Santo, e pare che i francesi si siano messi tutti in strada. Raggiungiamo Fontainebleu verso le cinque, e qui comincia uno stillicidio di stop & go. Alle 18:30 siamo infognati in un ingorgo all’altezza di Versailles. Cerchiamo una soluzione seguendo il flusso dei fuggitivi uscendo a Elancourt, ma niente da fare, il sobborgo è fascinoso ma è molto complicato orientarsi. Rientriamo nell’intricatissimo sistema viabile parigino. Dopo un breve tratto di A12 verso nord, recuperiamo la A13 in direzione di Rouen. Alleluia, anche se l’ingorgo non accenna a diminuire.

Lasciamo l’autostrada a Bonnières-sur-Seine, da qui raggiungiamo Vernon seguendo la N15 che in questo tratto costeggia la Senna. Svolta a destra su un bellissimo ponte in pietra e ferro. Pochi chilometri di una dipartimentale stretta e buia, ed ecco il paesino di Giverny. Vi sono diversi parcheggi già chiusi, superiamo l’abitato che è ormai notte fonda e il sesto senso del camperista edonista ci fa intravedere un minuscolo parcheggio nei pressi di una specie di antica stazione ferroviaria. Va bene qui, niente servizi ma c’è una fontanella. Come sempre, siamo assolutamente soli.

Km da casa 973, le ultime sei ore di viaggio praticamente senza sosta per fare meno di 300 km. Ma ora va tutto bene, siamo immersi in un giardino di cui intravediamo già i colori e soprattutto sentiamo i profumi.

19 APRILE 2014

Mi sveglio molto presto, mentre Mirella si ripiglia lentamente dallo stress di ieri pomeriggio. Con l’aiuto della guida Touring cerchiamo di mettere bene a fuoco un itinerario, tenendo presente che per stasera abbiamo prenotato un campeggio a Pierre-en-Port, sulla costa atlantica del dipartimento Senna Marittima. In ogni caso, se siamo arrivati qui, è per visitare il paese e la casa di campagna di Claude Monet, forse il pittore che più amiamo in assoluto.

Alle 9:00 siamo in pista, entriamo per primi e saremo ben presto raggiunti da una piccola folla. La visita dura quattro ore, bellissimo il giardino pieno di colori, bellissima la casa, con la cucina e l’atelier al piano terra e le camere da letto al primo piano. Monet amava la solitudine e la contemplazione, ed ha vissuto in questa casa per 43 anni, ospitando amici e ammiratori e curando personalmente l’allestimento del giardino e dei giochi d’acqua.

 

 

Una rapida visita alla boutique, ospitata in una specie di serra in vetro e mattoni, quattro passi in paese, con il cuore pieno di gioia. Vale il viaggio, senza il minimo dubbio. Un saluto al piccolo lavatoio sulle sponde dell’Eure, circondato da profumatissimi iris, e via, verso la costa normanna.

Procediamo sulla N15. Dopo una mezz’oretta, nel piccolo centro di Heudebouville giriamo i 1000 km, e ne approfittiamo per una sosta in boulangerie e charcuterie, entrambe deliziosamente profumate come l’intero paese, ricco di glicini fioriti.

 

 

E giacché ci siamo, visto che il Dinghy è ben piazzato in un ampio slargo, facciamo fuori tutto il ben di dio appena acquistato, 8 euro di andouillette e 0,75 di baguette.

Superiamo agilmente Rouen e alle 15:30 raggiungiamo l’Atlantico a Veules-les-Roses, che abbiamo scelto attratti dalle foto delle sue altissime falesie. Cominceremo da qui la visita della magnifica Costa d’Alabastro, cantata da scrittori e poeti, e illustrata dai più grandi pittori. Dalla dipartimentale, seguendo le indicazioni, raggiungiamo il Parking La Falaise, sterrato a fondo erboso, gratuito, a picco sul mare.

Da qui alcune stradine scendono alla spiaggia, battuta da un vento freddo. La piccola località balneare non tradisce le nostre aspettative, passeggiamo per un’oretta e poi ci spostiamo alla nostra destinazione finale, Saint-Pierre-en-Port. Seguendo la D925 passiamo da Saint-Valery-en-Caux dove facciamo gasolio al supermercato Leclerc.

Alle 18:10 entriamo nel Camping Les Falaises, praticamente in fondo al paese, steso su un grande prato che finisce di botto su una scogliera alta almeno 90 metri. Staremo qui una notte, pagheremo 18 euro corrente inclusa. Piazzole ampie e assolutamente indipendenti, ci sistemiamo nell’ultima fila a ridosso del confine, verso il mare. Approfittiamo dei servizi per dare una pulita ai vetri del Dinghy e una svuotata alla cassetta chimica, per lavare i piatti dopo una bella pastasciutta e noi medesimi prima di ficcarci a letto. Molta calma, per una volta tanto non è ancora notte e possiamo goderci una tranquilla serata all’aperto, sfruttando le sedie in dotazione alla piazzola. Il campeggio è spartano ma assolutamente ok e graziosissimo. Servizi in baracche di legno con pavimento in graniglia, molto puliti ed efficienti.

Km da casa 1134, oggi fatti solo 161, tutti nella bella Normandia.

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