Entriamo in Francia lunedì 17 agosto nel primo pomeriggio attraverso il valico di Vallorbe, obiettivo Dunkerque e l’Alta Normandia.
Imbocchiamo la N57 fino a Pontarlier, dove prendiamo la D72 per raggiungere la nostra prima meta, Salins-les-Bains, importante stazione termale e sede del Museo della Grande Saline, Patrimonio UNESCO. È una bella cittadina insaccata in una conca, poco traffico, nessuna fatica per trovare uno spazio agevole nel parcheggio non a pagamento ricavato nell’ex-piazzale della stazione ferroviaria. C’è una fontanella nei paraggi, e una piccola area pic-nic. Giretto in città, piccola e concertata lungo la dipartimentale, con alcuni tratti di mura medievali che servivano appunto a proteggere la preziosissima risorsa.

Parcheggio a Salins-les-Bains 
Museo Grande Saline, esterno 
Museo Grande Saline, interno
18 agosto. Dopo la classica puntata alla boulangerie,e una bella colazione con i fantastici croissant che solo in Francia li fanno così buoni, andiamo a visitare la Grande Saline. La sosta dura circa due ore, e vale sicuramente il viaggio, peraltro non lunghissimo fin qui, solo 355 km. Ci mettiamo in marcia sulla D472, a Mont-sous-Vaudray imbocchiamo la D905, sosta tattica in una tranquilla piazzola subito dopo il ponte sul Doubs. A Dôle ci dirigiamo decisamente a nord, andando a beccare la N67 verso l’Haute Marne e la regione della Mosa. Nell’ultimo tratto viaggeremo a lato della ferrovia che riforniva di uomini e mezzi il fronte, la Voie Sacré. La nostra seconda meta è infatti il Mémorial de Verdun – Champ de bataille, dove arriviamo abbastanza presto, tanto da permetterci una visita all’Ossario di Douamont e a diversi altri siti nei paraggi. La visita è davvero impressionante. Nel sito sono conservati i resti di circa 130.000 soldati non identificati, mentre nel cimitero antistante vi sono 16.000 tombe. Nei pressi di Douamont, “villaggio morto per la Francia” esiste ancora una zona dove è vietato l’accesso perché non ancora bonificata. Per la notte ci sistemiamo nell’ampio parcheggio del Museo Memoriale.

Ossaire de Douamont 
Cimitero 
Parcheggio all’Ossario 
Ossario visto dal Cimitero 
Il sito di Douamont 
Parcheggio a Douamont
19 agosto. Dopo un passeggiata in mezzo al niente rimasto di Fleury-devant-Douamont, la mattina è dedicata alla visita al Musée Memorial de Verdun. Molto bello e ben tenuto, interessante ed istruttivo anche per chi non ama la storia militare. Nel primo pomeriggio ci spostiamo con l’intenzione di andare a Sedan, ma lungo la strada cambiamo pista per avvicinarci più velocemente alla meta finale, seguendo verso nord la D964. Dopo una breve sosta ai resti del sito gallo-romano di Flavier, proseguiamo alacremente sulla N43 finché c’è chiaro. Attraversando il paesone di Nouvion-en-Thierache vediamo un cartello che ci indirizza a un campeggio e decidiamo di andare a vedere. Scelta azzeccata, perché il Camping Municipale du Lac de Condé è veramente bello e ben situato nel verde, con un ottimo rapporto qualità-prezzo.

Fleury-devant-Douaumont 
Mémorial de Verdun 
Arrivo al camping municipale
20 agosto. Giretto in paese, senza allontanarci troppo dall’area attrezzata. Ci prendiamo una mattinata di cazzeggio, e nel pomeriggio ripartiamo per fare i 200 km che mancano alla terza meta, e cioè Dunkerque. Passiamo da Cateau-Cambrésis e a Valenciennes becchiamo la A23. Arrivati a destinazione, è molto complicato trovare una sistemazione, anche perché c’è pieno di divieti e moltissimo traffico. Dunkerque è più che altro un immenso porto, e ci accorgiamo rapidamente che la famosa spiaggia è a Malo-les-Bains, subito a Est di Dunkerque, dove parcheggiamo in una sosta a tempo sul lungomare giusto il tempo di fare due passi nella bassa marea. Località molto turistica, affollatissima e trafficatissima. Non è assolutamente posto per un pernottamento. Decidiamo di tornare verso Ovest, saltare Calais e cominciare l’avventura sulla Côte d’Opale, dirigendoci verso la quarta meta di questo viaggio, e cioè il Cap Gris Nez. Usciamo dalla A26 seguendo le indicazioni per il capo, e subito dopo aver attraversato il villaggio di Sangatte troviamo un fantastico parcheggio gratuito, costellato di tabelloni che spiegano il contesto della Côte d’Opale e ne illustrano le città e i luoghi interessanti. Quarto giorno di viaggio, 1169 km fatti, e quarta notte. Anche se non siamo così soli come d’abitudine, meglio di così non avremmo potuto immaginare.

Alba in campeggio 
Passeggiata sul Lac del Condé 
Uscita 
Km 1000 da casa (A23, Lesquin) 
Lungomare di Malo-les-Bains 
Area sosta gratuita di Sangatte
21 agosto. Giornata serena ma molto ventosa, e d’altra parte siamo sulla Manica. La mattina facciamo una lunga escursione a piedi fino all’obelisco del Cap Gris Nez, circa 8 km, in parte lungo la falesia. Molto interessante il transito attraverso i resti della batteria Lindemann, che in tempo di guerra martellava il traffico navale e le città inglesi sulla costa di Dover. Molto emozionante lo scenario che si presenta una volta arrivati al capo.

Vista verso Est 
Rovine della Batteria Lindemann 
Vista verso Ovest
Nel pomeriggio andiamo verso la spiaggia, dove possiamo assistere a una fenomenale alta marea che arriva a lambire la diga a protezione dell’abitato.

Vista verso Est 
Vista verso Ovest 
Scivolo a mare (Descenderie)
Siamo incantati dallo spettacolo, così tiriamo tardi e decidiamo di stare fermi ancora una notte.
22 agosto. E abbiamo fatto bene, perché al mattino lo spettacolo della bassa marea è altrettanto fantastico.

Vista verso Est 
Vista verso Nord 
Scivolo a mare (Descenderie)
Verso le 11 lasciamo questo bel posto per raggiungere la nostra quinta meta, Cap Blanc Nez, con il suo gigantesco faro che è anche stazione per la regolazione del traffico nella Manica. Un’area molto ben tenuta, con parcheggio gratuito, lunghi camminamenti ben protetti, punti panoramici e panchine. C’è foschia, ma riusciamo anche a intravedere le famose bianche scogliere della costa inglese. Se non fosse per il vento staremmo qui a fare uno spuntino, ma è meglio tagliare la corda. Dopo il capo, la costa si dirige decisamente a Sud. La nostra prossima meta è il Forte Vauban di Ambleteuse, dove arriviamo nel pieno di una spettacola alta marea. Il Forte non si può raggiungere, e non ci resta che spostarci ancora.

Cap Blanc Nez 
Il faro 
Sosta tattica ad Ambleteuse 
Alta marea 
Il Forte Vauban 
Accontentiamoci del cartello
Da qui in avanti, la Côte d’Opale diventa molto antropizzata. Attraversiamo Boulogne, e cerchiamo di riportarci sulla strada costiera ma è davvero complicato. tre ore di va e vieni per fare meno di 100 km senza riuscire a trovare un buco a misura di camperisti edonisti come noi, ma vorrei dire di camperisti in genere. Caratteristici e in molti casi pittoreschi borghi, affollatissimi (forse per il weekend), giostre e ruote panoramiche montate sul lungomare. Finiremo per infilarci nell’affollato sterrato municipale a pagamento di Le Crotoy, sull’ampio estuario della Somme. Sul porticciolo turistico troneggia un peschereccio arenato, che è stato adottato e restaurato da una associazione locale diventando un simbolo della città.

Area municipale di Le Crotoy 
Area municipale di Le Crotoy 
La “Saint-Antoine-de-Padue”
23 agosto. Scrosci di pioggia inibiscono la voglia di fare due passi in questa cittadina, e ci mettiamo abbastanza presto in pista, non senza aver sfruttato i 7 euro della tassa di soggiorno scaricando acque grigie e nere. Un lungo giro nell’interno tra la valle della Somme e quella della Bresle per raggiungere la settima meta, e cioè la storica città di Eu, dove nel 911 si installò il primo ducato franco di Normandia, con il capostipite Rollon. Qui Guillaume il Bastardo, detto il Conquistatore, sposò Matilde di Fiandra nel 1050. Qui si insediò la dinastia dei Guisa e degli Orléans. Visitiamo il Castello ricco di memorie storiche ma anche di un bel parco dove si coltivano rarissimi rosai antichi. Sazi di arte e di natura, dopo aver attraversato il bel borgo di Mers-les-Bains, chiudiamo la settimana con la programmata puntata nel campeggio municipale di Le Trèport, al km 1370 di questo viaggio.

Ponte sulla Somme 
Castello di Eu dal parco 
Camping Les Boucaniers
24 agosto. Giro a piedi la mattina presto per la solita boulangerie, respirando il profumo forte del mare che rifluisce dal canale che presenta un fenomenale sistema di sbarramenti per regolare il flusso nella valle della Bresne, e al tempo stesso tenere in acqua le barche del porto turistico. Con calma, lasciamo la Côte d’Opale ed entriamo nella Côte d’Albatre, che avevamo già toccato nel 2014. Meta di oggi qualsiasi posto tra Le Tréport e Le Havre, così ce la prendiamo comoda cercando di goderci il paesaggio mentre cerchiamo in posto per la sosta. Così, subito dopo Dieppe andiamo a prendere la D75 con i suoi su e giù lungo la costa. Ed in effetti almeno fino a Veules-les-Roses (dove eravamo stati in campeggio nel 2014) scopriamo alcuni angoli davvero deliziosi, ma purtroppo con poco spazio per noi. Tappa al Phare d’Ailly, che era l’ottava meta stabilita alla partenza, ben tenuto nonostante sia disabitato, con una bella vista sulla costa. Ma la scoperta vera sarà la spiaggia di Sainte-Marguerite-sur-Mer, immediatamente contigua a quella di Quiberville, dove facciamo una sosta tattica per pranzo e una lunga passeggiata nella bassa marea. Proseguiamo superando Veules-les-Roses dopo un infruttuoso tentativo di sistemarci sulla spiaggia. Attraversiamo Saint-Valery-en-Caux, area camper satura; costeggiamo la centrale nucleare di Paluel, attrezzata con un’area camper gratuita ma noi vogliamo stare a bordo mare; Veulettes-sur-Mer, Saint-Martin-au-Bruneux, Saint-Pierre-en Port stessa storia. Torniamo sulla principale all’altezza di Bondeville e scendiamo a Fécamp, che ricordavamo molto tranquilla e invece è satura di gente e di traffico; proseguiamo fino a Yport e finiamo per demordere. In effetti siamo al giro di boa, non era nelle nostre corde ripassare da Etretat, che possiamo facilmente immaginare ancora più affollata di Fécamp, e perciò dietro front con obiettivo Veulettes-sur-Mer, dove avevamo intravisto un’area proprio di fronte al mare. Seguendo la D925, poco prima del centro città di Cany-Barville troviamo l’indicazione per una Base de Loisirs in direzione del Lac de Caniel, e ci buttiamo. Come spesso succede, ci va bene, anzi benissimo. A bordo lago c’è una vasta area di sosta gratuita, niente servizi né acqua ma ieri eravamo in campeggio e siamo abbondantemente autonomi.

Parcheggio Phare d’Ailly 
Cap d’Ailly 
Sainte-Marguerite-sur-Mer 
Quiberville 
Sainte-Marguerite-sur-Mer 
Area Lac de Caniel
25 agosto. Piove. Siamo al giro di boa, giorno 9 di un viaggio che inizialmente ne doveva durare 10, e invece – per fortuna – ne durerà un paio di più. Abbiamo visto cose e camminato strade sconosciute, noi che di Francia ne abbiamo percorsa veramente tanta. Pianifichiamo il nostro possibile rientro, che includerà un’ultima puntata al mare, che è qui a 10 km. Ed in effetti ci spostiamo a Veulettes-sur-Mer, veramente incantevole e praticamente deserta, dove passiamo un paio d’ore a passeggiare e a salutare la meravigliosa Côte d’Albatre. L’idea, da qui in avanti, è di completare il giro con della Normandia l’Abbazia di Jumiéges, e poi puntare decisamente a Est aggirando Parigi fino a Soissons, poi a Sud verso Troyes, e da qui è strada nota. Così facciamo, passando un paio d’ore nel grandioso monumento dopo aver sistemato il camper in una bella area attrezzata gratuita e dotata di servizi, con vista sulle falesie della Senna. Da qui, nel primo pomeriggio ci spostiamo, e a Rouen imbocchiamo la N31. Le cose che volevamo vedere le abbiamo viste, anzi una in più, appunto l’ultima, che ci è caduta addosso per caso guardando un tabellone su un distributore. Scrutando la carta stradale, mi casca l’occhio su Compiègne, un nome che non mi suona nuovo. Il camperista edonista è curioso, e se un nome gli ricorda qualcosa, va e cerca. E così, mentre andiamo su questa spettacolare superstrada, ci torna alla mente la storia dei due armistizi, e del vagone. Dopo quasi 300 km, una sosta ci sta. Ed eccoci qua, in un parcheggio silenzioso nel bel bezzo della Foresta Demaniale di Compiègne, che è essa stessa un monumento ricco di storia. Piazzandoci per la notte a un centinaio di metri da uno dei maggiori monumenti della storia francese, la Clairière de l’Armistice.

Veulettes-sur-Mer 
Abbazia di Jumièges 
Clairière de l’Armistice
26 agosto. Come dicevo, la foresta da sola varrebbe il viaggio, e aspettando l’apertura del Memoriale facciamo due passi tra gli alberi fittissimi nei pressi del parcheggio. Il piazzale circolare della radura è molto solenne, e al tempo stesso sobrio. Il piccolo Museo Memoriale ha un allestimento veramente invidiabile, con il focus sulla ricostruzione della carrozza della Wagons-Lits dove furono firmati i due armistizi, ma anche molto dettagliato nella presentazione della vita non solo militare della Francia tra le due guerre, e della curiosa vicenda del vagone. Un paio d’ore ben spese.

Clairière de l’Armistice 
Clairière de l’Armistice 
Clairière de l’Armistice
Lasciamo il sito verso mezzogiorno, pensando di portarci a Troyes per fare tappa l’ultima notte. N31 fino a Soissons, dove cambiamo pista imboccando la D1 verso Sud. Sosta tattica in un piccolo centro della Champagne, Condé-en-Brie, dove ci sarebbe un castello ma è chiuso, e allora si prosegue lungo la Route Turistique du Champagne, costeggiando i vigneti e gli stabilimenti di Moët & Chandon. Arrivati a Esternay, becchiamo la N4 fino a Saint-Dizier, poi la N67 fino a Chaumont, dove giriamo i 2000 km, e poi la D67. La campagna scorre a lato del Dinghy lungo questa dipartimentale quasi deserta. Dopo 4 ore di marcia, facciamo tacere un po’ il motore su una delle tante piazzole. È quasi sera quando arriviamo a Besançon. Nonostante che sia la terza volta, faccio fatica a orientarmi per ritrovare la fantastica area gratuita nei pressi del teatro La Rodia, e dopo un po’ di giri a vuoto optiamo per il parcheggio Chamars, vicino all’omonimo parco.

Route du Champagne 
Condé-en-Brie 
Km 2000 da casa (N67)
27 agosto. Ultimo balzo. Dopo un brusco risveglio a suon di soffiatori, partiamo verso le 9. Itinerario ben noto sulla N57, il Dinghy va praticamente da solo. Lasciamo la Francia verso le 10 alla solita dogana di Vallorbe. Km 2331 da casa. Entriamo in Svizzera, dove non ci facciamo mancare la classica sosta tattica al Simplon Pass, dopo 243 ore e 2483 km dall’altra sosta fatta all’andata.

17/08 Simplon Pass all’andata, km 84 
27/08 Simplon Pass al ritorno, km 2534
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