GRECIA 2020

SAGIADA

2 luglio, giovedì. Entrati in Grecia verso le 9 del mattino dopo un rapido controllo anti Covid, mentre ci spostiamo verso la solita prima tappa a Sagiada il rumore nel semiasse di sinistra – già avvertito negli ultimi km prima di Ancona – si fa più insistente. Così, nei pressi di Asproklisi ci fermiamo da un meccanico, che ci rimanda alla filiale FIAT di Igoumenitsa. Nessun dubbio: si avvicina il weekend, e prevenire è meglio che curare. Una rapida visita e i bravissimi tecnici, dopo aver individuato il problema e ordinato il pezzo di ricambio necessario, ci danno appuntamento per la mattina dopo. Ci tranquillizzano sulla possibilità di raggiungere comunque Sagiada, cosa che facciamo per goderci tranquillamente il tanto sognato primo giorno di Grecia 2020, anno segnato da un’emergenza mai vista nella nostra vita. Il programma è stavolta molto semplice: tre settimane invece delle solite quattro, poche tappe lunghe in posti ben conosciuti.

IGOUMENITSA – SAGHIADA DUE

3 luglio, venerdì. Mattina presto il Dinghy è dal dottore. Nelle tre ore previste per l’intervento (sostituzione cuscinetto) ce ne stiamo al fresco sotto un immenso glicine in un baretto lungo la statale Igoumenitsa-Ioannina.

Torniamo a Sagiada in tempo per il pranzo, ma per la prima volta in 11 anni un tizio ci apostrofa in malo modo per mandarci via. Niente di che: già molti anni fa avevamo campeggiato in un’altra postazione qualche km indietro, anche questa provvista di doccia e cassonetto. In pieno sole, ma assolutamente deserta, se si escludono i bovini che due volte al giorno l’attraversano brucando. Erba fino alla riva, mare profondo e azzurro, una doccia spettacolare con acqua abbondante e freddissima come se sgorgasse direttamente dal sottosuolo. Dobbiamo ringraziare quell’unico greco malmustoso che ci ha “obbligato” a scoprire questo sito: la riva è quasi indenne dalla solita presenza di plastiche di ogni tipo, spiaggia di ciottoli come l’altra, ma appena entrati il fondo è morbido e pieno di vita. Bella anche la vista sul golfo, molto affascinante quando domenica ci raggiunge un temporale, che in pochi minuti passa e va.

GLYFA

6 luglio, lunedì. Il tema è, come al solito, trovare una taverna per festeggiare il compleanno, e dove meglio che su Èvia in compagnia di Akis? Lasciamo verso le 10 Sagiada 2 e dopo tre giorni di dolcissimo far niente ci predisponiamo mentalmente alla lunga tratta verso il traghetto per Agiokampos (circa 400 km), non senza aver fatto scorta dai nostri abituali fornitori Antoni (pantopolìo) e Lia (artopoìo). A1 da Igoumenitsa a Panagia, poi statale verso Kalambaka.

Subito dopo Trikala, invece del solito giro verso Larissa per beccare la A1 e scendere verso il golfo di Volos, troviamo le indicazioni per Lamìa e attraversiamo la Tessaglia occidentale sulla A3 nuova di zecca per un lungo tratto, e poi la bellissima N3 lungo le aspre pendici del monte Otrys. A Lamìa contiamo i primi 1000 km; da qui proseguiamo sulla statale costiera verso Stylida e Karavomilos, ma poi imbocchiamo di nuovo l’autostrada (A1) per non incasinarci nel traffico locale. Arriviamo allegramente a Glyfa verso le 18:00, ma l’ultimo battello era alle 17. Tanta gente in giro, troppa per i nostri gusti, il paese ha viuzze molto strette ed è complicato piazzare il camper. Senza battere ciglio, troviamo un piazzale nei pressi di una discoteca abbandonata all’ingresso del villaggio, e lì passiamo la notte, anche se Kira pare poco convinta di questa soluzione. La tappa, in tutto, è stata di quasi 400 km.

KATARRAKTES DRYMONA

7 luglio, martedì. Alle 9, imbarco sul solito battello, ormai il Dinghy è come se andasse da solo. Appuntamento con Akis al molo di Agiokampos. Mattinata al bar in pieno stile ellenico. Come mi capita spesso di scrivere, pare che sei stato dappertutto e invece no, qui vicino c’è una spiaggetta dove fare un bagnetto prima di pranzo e poi festeggiare il mio compleanno in una profumatissima taverna dal nome epico di “Tsipouromachìa”, nel già toccato paesello di Neos Pyrgos. Da qui, seguendo come al solito il vecchio tracciato della statale Halkidas-Aedipsou, sempre più sconquassato, ci spostiamo verso le ben note cascate.

KRYA VRYSI

9 luglio, giovedì. Due notti e un giorno nella frescura e nel silenzio. Il posto è sempre bellissimo, un po’ più trasandato nel piazzale del parcheggio, dove evidentemente non prestano più la loro opera i volontari che avevamo visto all’opera nel 2019, e allora la parte dei pulitori la facciamo noi. Alle 9 partiamo e alle 10 siamo al solito forno di Giannis e nel giro di mezz’ora siamo in spiaggia, solito accampamento sulla duna che quest’anno è completamente deserta. C’è qualche cambiamento, una mareggiata ha deviato lo sbocco del fiume Voudoros e ha abbandonato sulla riva alberi monumentali. Mare mosso (come al solito), vento da nord (come al solito), fa quasi freddo.

DIAKOPTÒ

13 luglio, lunedì. Verso le 08:30 Lasciamo Krya Vrysi dopo quattro beatissimi giorni di far niente, il vento freddo ha inibito anche le solite passeggiate, si stava troppo bene spaparanzati in spiaggia! Mattina presto il tempo è abbastanza minaccioso, veloce sosta al solito banchetto della verdura di Mandoudi, statale per Halkida con solito pieno di gasolio a Psahnà, e poi via verso Diakoptò, seguendo A1 fino ad Atene (sosta tattica nell’area di Malakasa), poi A6 e A8. Un balzo di circa 300 km; arriviamo con largo anticipo sull’ora di cena e facciamo anche a tempo a fare il bagno. Vento debole da nord, temperatura 32°, sicuramente più caldo che a Krya Vrysi. Un cambiamento: per la prima volta vediamo abitata la casetta dal cancello rosso.

ACHERONTE

17 luglio, venerdì. Nelle ultime due giornate il vento è cambiato, e la temperatura si è abbassata, circa 20° al mattino. Record di permanenza a Diakoptò, dopo 5 notti togliamo l’accampamento dopo aver deciso di spezzare l’ultima tratta con un ritorno alle sorgenti dell’Acheronte. A8 poi A5 fino ad Amfilòhia, anzi un po’ prima sperando nel raccordo verso Prèveza, e invece ci tocca fare solito giro fino a Vònitsa, con sosta tattica alla solita isoletta. Solita statale fino a Mesopòtamos, solita provinciale fino a Glyki. Anche qui cambiamento: nel 2015 c’era un baretto abbandonato che adesso è una taverna ben gestita da persone molto gradevoli. Puciare i piedi nell’Acheronte dopo aver fatto anche oggi quasi 300 km piace moltissimo anche a Kira!

SAGIADA DUE

18 luglio, sabato. Si chiude il cerchio, ultimi 100 km. Prima dell’imbarco restano un paio di giorni, che decidiamo di passare ancora a Sagiada 2. Veloce sosta tattica a Platarià con spuntino in spiaggia, verso sera ci spostiamo a Sagiada porto per doccia e cena dal solito Alèkos; poi ripristiniamo il nostro accampamento sul prato in riva al mare, in compagnia delle mucche, dedicandoci ad abluzioni varie prima dell’imbarco.

IGOUMENITSA

21 luglio, martedì. In realtà, si doveva partire ieri in tarda serata, ma la nave ha 10 ore di ritardo e la notte, invece di stare nel porto ad aspettare, ci piazziamo vicino alla chiesetta di Agios Nektarios in alto sulla baia, recentemente restaurata. Salpiamo all’alba delle 07:45. Sarà la prima volta che viaggiamo in giornata, arriveremo ad Ancona verso l’una di notte.

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