Estate 2018. Per non farci mancare niente nel nostro quinto ritorno su Evia, sbarcati ad Agiokampos decidiamo stavolta di prendere la 77 verso nord, e arrivati a Istièa seguirla in mezzo alle montagne. Sconsigliata dai più, perché la costiera è molto più bella, la vecchia statale almeno nel primo tratto non è messa proprio benissimo, ma lo spettacolo è assolutamente straordinario. La nostra destinazione sarebbe il mare, siamo qui per questo, ma ci godiamo questa bellissima foresta procedendo a velocità bassissima sperando di trovare uno slargo, uno spiazzo, qualcosa per fermarci.

La fortuna aiuta gli audaci, superiamo un bivio ben segnalato verso uno dei tanti monasteri o chiese, e la decisione è presa: facciamo dietrofront, prendiamo questa stradina evidentemente battuta solo da mezzi agricoli e dopo pochi minuti troviamo uno slargo adatto con un angolo all’ombra. L’altimetro dice 820 metri. Passeggiamo tra i boschi e i prati. Due km più avanti lungo la strada c’è una costruzione molto in ordine, sembra una fattoria o un agriturismo, ma non c’è traccia di presenza umana. Nello spiazzo, dove si notano segni di pneumatici di trattore, niente acqua né servizi, ovviamente; ma impareggiabili le ore pomeridiane a cazzeggiare sotto un pino, la vista delle arnie in fondo alla conca, il suono dei campanacci e dei belati di pecore invisibili. E una splendida alba ricca di rugiada e di frescura.


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