CAMPERISTI EDONISTI

INTRODUZIONE (Saghiada, 2 luglio 2015 – 20 luglio 2017)

Guardando a ovest, dietro la sagoma scura di Kerkira, iniziamo a scrivere su una Moleskine dalla copertina rossa queste note di viaggio a cura di due “camperisti edonisti”, legate soprattutto alle esperienze lungo le strade della Grecia, ma non solo. I luoghi citati sono solo una minima parte di quelli incontrati lungo questo cammino, quelli dove abbiamo sostato per la notte incontrando situazioni particolarmente favorevoli al nostro modo di intendere il viaggio in camper.

Si chiama camperista edonista:

a) chi non ha bisogno di trovare un altro camper per sentirsi al sicuro o non sentirsi solo;

b) chi si immerge nell’ambiente su cui ferma la sua attenzione senza impadronirsene;

c) chi sa cogliere le opportunità e le risorse offerte dal paese dove sta viaggiando, senza avere fretta e senza programmi troppo strutturati;

d) chi non sente la mancanza di una doccia calda o di una lavanderia dove fare il bucato.

Il camperista edonista in genere non segue le indicazioni degli “esperti” (anche perché sistematicamente le dimentica a casa), ma decide, quand’è ora di fermarsi, di svoltare sulla prima a destra (o a sinistra), per cercare un posto adatto alla sosta. A noi, in Grecia ma anche altrove, è sempre andata bene nove volte su dieci. In ogni caso, anche se il camperista edonista non ha paura della notte, cerca di sistemarsi prima del tramonto, perché non è detto che gli vada sempre bene. E in ogni caso, se non è convinto, sa attenersi alla regola “mai la prima”.

Il camperista edonista rispetta le persone e le cose, ovunque e comunque. Non stende tappetini e sedie sdraio nel bel mezzo di parcheggi che a prima vista sembrano deserti ma che con un barlume di intelligenza si capisce che saranno ben presto affollati; non apre il tendalino dove potrebbe intralciare il passaggio a pedoni o autoveicoli; in pratica, non si impossessa con arroganza dello spazio ma lo usa con attenzione e buona educazione.

Il camperista edonista cerca le situazioni più tranquille e solitarie, ma a volte si sistema in placidi lungomari, nelle immediate vicinanze di una comoda panchina. È molto rispettoso dell’ambiente in cui si insedia, che è talvolta nel bel mezzo di un centro abitato o verso la fine di affollati vialoni da struscio. Ma questo non lo obbliga a rinchiudersi dietro la cortina di tende o doppie tende, vantaggiose solo quando la luce del sole invade l’abitacolo o per proteggersi dal troppo caldo (o troppo freddo). In molti casi, anzi, succede di attirare l’attenzione dei locali, che magari non hanno mai visto un camper approdare in quei lidi. Specialmente i bambini sono curiosissimi, e allora perché negare un sorriso e un bel “ciao” di benvenuto a chi occhieggia mentre stai cucinando o cenando?

2009 11 Ermioni

Il camperista edonista saluta cordialmente tutti quelli che incontra, e perfino gli altri (rarissimi) camperisti che incrocia sul cammino o durante le soste. Perché anche se di solito sceglie posti poco battuti, capita spesso che dove metti un camper nel giro di mezza giornata se ne aggiunge un altro. I cui occupanti in genere si guardano intorno e chissà perché dopo una breve ricognizione rinunciano a una collocazione probabilmente fuori dello standard. In ogni caso, pur essendo un tipo molto aperto, non gli piace banfare sulle sue meravigliose scoperte di luoghi unici e imperdibili. O della sua irripetibile capacità di fare parcheggio nel centro storico di una località turistica per piazzarsi tra un paio di autovetture proprio a ridosso di una discesa a mare.

Il camperista edonista non ha alcun bisogno di navigatori e simili amene apparecchiature tecnologiche. Si affida alla buona vecchia carta stradale, molto più discreta compagna di viaggio; e a un buon senso dell’orientamento prodotto dall’esperienza, che lo induce a farsi domande quando le rare e approssimative indicazioni della segnaletica verticale (soprattutto in Grecia) lo portano fuori strada. Il ogni caso, il camperista edonista usa anche questa esperienza negativa per guardarsi intorno e affinare le sue conoscenze e competenze geografiche, scoprendo per puro caso luoghi di norma poco frequentati dai suoi colleghi tecnologicamente avanzati. Perché il camperista edonista per sua natura sceglie mezzi dalle dotazioni essenziali ma in grado di garantire una accettabile autonomia, comodi e confortevoli ma non lussuosi, e soprattutto privi di collegamento satellitare.

Il camperista edonista non è estremista, non insegue impossibili classifiche tra chi arriva prima in posti sconosciuti, non ricorre ardue sfide su improbabili sterrati se non quando vi arriva per puro caso. In genere è un autista prudente, fino al punto di esplorare prima a piedi i percorsi su cui ha dei dubbi, perché a volte quello che raccontano le carte stradali, oltre ai cartelli, non rappresenta esattamente quello che poi trovi sul posto.

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Il camperista edonista sopporta pazientemente mosche e zanzare, ma a tutto c’è un limite. A volte perde la sua santa pazienza, esaurita, più che dalla fastidiosa convivenza con gli esapodi alati la cui necessità resta un mistero, dalla ancor più fastidiosa prossimità con bipedi idiotizzati rincoglioniti da un allucinante tunza-tunza. In questi casi, il camperista edonista è in grado, in pochi minuti, di levare l’accampamento e soprattutto di trovare una soluzione alternativa nel raggio di pochi km. A costo di passare la notte in una piazzola lungo la statale, magari per scoprire al risveglio che si era sistemato a ridosso degli scavi archeologici di un antico teatro greco.

Come già detto, il camperista edonista non ha bisogno di docce riscaldate sistemate in comodi box. Ma ovviamente si lava, e sa riconoscere le situazioni in cui, in assenza delle classiche docce da spiaggia che in Grecia praticamente non mancano mai, riesce ad attaccare il tubo flessibile ad un rubinetto e farsi una splendida doccia informale. Ad esempio, nei pressi di chiesette tra i campi o di piccoli e poco noti luoghi di interesse archeologico, dove di solito a lato della casetta di servizio c’è sempre una fontanella. In Grecia nessuno ti nega l’acqua, ma queste operazioni è meglio farle con molta discrezione e senza strafottenza se c’è qualcuno nei paraggi.

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